Un progetto che viene da lontano

Quando nel dicembre del 2008 la Regione Lombardia promosse un bando per la predisposizione di Progetti Integrati d’area (PIA) a valere sull’Asse 4 del Programma Operativo Regionale “Competitività” 2077-2013”, alcuni protagonisti del territorio capirono che si trattava di un’occasione da non lasciarsi sfuggire.
Tra questi, la Cooperativa L’INNESTO.
Dopo vari incontri di informazione, ascolto e riflessione a cui partecipano tutti i Comuni della Valle, si consolidò l’idea guida del Progetto: “il ritorno alla natura come chiave dello sviluppo”.
Si trattava di un disegno progettuale che – dalla porta naturale d’accesso alla valle fino al lago di Endine – aveva come finalità principale la valorizzazione del patrimonio fisico-ambientale, il recupero delle tradizioni e dei saperi delle comunità locali e la messa in rete dei diversi luoghi in un’unica offerta di valle.
Il 28 maggio 2009, con il Consorzio Servizi della Val Cavallina quale soggetto “capofila”, fu candidato a finanziamento il Progetto Integrato d’Area della Val Cavallina.
Il 29 dicembre 2009, la Regione Lombardia approvò il Progetto, unico PIA della Provincia, con un piano finanziario di circa 6 milioni di euro e con un contributo assegnato da parte della Regione Lombardia di circa 3 milioni di euro.
Il “ritorno alla natura” non è da intendersi come la rincorsa velleitaria a modelli di museificazione ambientale ma una vera chiave di accesso ad uno sviluppo concreto e sostenibile. La volontà di tutti i partner del PIA (10 Comuni, 4 parrocchie, la Comunità Montana, il Consorzio Servizi Val Cavallina e la Cooperativa sociale L’Innesto) è stata quella di costruire una nuova identità del territorio, con l’obiettivo finale di far divenire la Val Cavallina ed i suoi borghi una destinazione turistica, capace di imporre con successo le proprie peculiarità e specificità nel circuito del turismo sostenibile e di qualità.
Tra le operazioni del PIA, quella della Cooperativa L’Innesto rappresentava, sin dalle previsioni progettuali, l’ossatura portante del PIA e si proponeva di qualificare l’area oggetto d’intervento come centro di conoscenza e fruizione della biodiversità dell’intera Val Cavallina.
L’operazione prevedeva cinque diversi interventi: la rete della valorizzazione dei saperi dell’ambiente e dei percorsi; il recupero di alcune case del nucleo di antica formazione della frazione di Trate; il centro didattico della “Cà del Valù” e area di allevamento di Valle; il centro escursionismo “Ca Egia”, porta di accesso alla sentieristica di Valle; il centro coltivazione “Cà del Pasqual” e orti di Valle.
A giugno del 2014, i lavori sono terminati e l’operazione del PIA si è conclusa. La Valle delle Sorgenti e il suo Borgo Antico ora sono pronti ad accogliere gli ospiti.

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